La stretta convivenza che ormai di norma si instaura tra cani e persone, ci porta facilmente ad accorgerci se il nostro amico a quattro zampe, soprattutto se anziano, ha l’alito cattivo, al punto da mal tollerare la sua presenza vicina. Questa condizione, denominata alitosi, può derivare da differenti cause.
Nei cuccioli, l’alito agliaceo, è solitamente segno caratteristico della presenza di parassiti intestinali. Ciò non comporta necessariamente malessere generalizzato o diarrea, ma rende consigliabile l’esecuzione di un trattamento specifico con un antielmintico. Pratica fondamentale nel cucciolo, prima di eseguire le vaccinazioni, è infatti la “sverminazione”, ricordando di ripetere la somministrazione del medicinale almeno tre volte a distanza di tre-quattro settimane l’una dall’altra.
Nei cani adulti l’alitosi deriva nella maggior parte dei casi da un problema a carico dei denti. Cosi come avviene per noi infatti, anche i nostri beniamini sono soggetti alla deposizione della placca batterica, che si stratifica sulla dentatura e forma con l’andare del tempo una patina sempre più spessa, il tartaro. Questo è responsabile, oltre che dell’alito cattivo, di una serie di problemi localizzati e generalizzati. Per verificare se l’alitosi dell’animale dipende proprio dal tartaro, basta sollevare le labbra del nostro amico e controllare se i denti hanno una colorazione giallo-brunastra: in tal caso occorre rivolgersi al medico veterinario per un detartrasi. Solitamente nei cani alimentati con cibo secco, il problema si riscontra in minor misura rispetto ai cani alimentati con cibo umido, perché la crocchetta svolge sui denti una azione di sfregamento e quindi favorisce la pulizia dei denti. La corretta igiene orale consente di ridurre il deposito di placca e tartaro: se il cane collabora, può essere utile pulirgli tutti i giorni i denti con uno spazzolino, altrimenti è possibile somministrargli alimenti specifici, paste enzimatiche, strisce masticabili per pulire la dentatura, ossi al fluoro…
Più raramente l’alitosi può dipendere da un problema digestivo o da una forma di intossicazione. In questi casi, però, il nostro amico è spesso apatico, può presentare vomito e/o diarrea oppure ancora bere in maniera eccessiva. Se una giornata di digiuno non risolve il problema, è raccomandabile consultare il medico veterinario di fiducia.
L’alitosi può poi dipendere in animali anziani, dall’insufficienza renale, che determina un eccesso di ammoniaca in circolo.