Cosa provoca il Cimurro:
Il cimurro è una Malattia infettiva, sistemica, contagiosa, ad alto tasso di mortalità, che può colpire il cane, il furetto, il leone ed il tasso. La patologia è sostenuta dal virus del cimurro canino (CDV), appartenente alla famiglia Paramixoviridae genere Morbillivirus, correlato antigenicamente al virus della Peste bovina (RPV) e a quello del Morbillo umano (MV). Si tratta di un virus poco resistente nell’ambiente esterno, che viene inattivato dai comuni disinfettanti, come l’ammoniaca o la candeggina.
La malattia è diffusa in molte aree del mondo ad eccezione di alcune regioni aride del continente africano, in considerazione dell’estrema sensibilità del virus al calore ed alla luce solare.
Chi colpisce il Cimurro:
I soggetti più colpiti sono generalmente i cuccioli tra i 3 e i 6 mesi di vita, principalmente per 2 motivi:
– declino degli anticorpo materni.
– mancata risposta al piano vaccino per mancata vaccinazione o esecuzione scorretta.
Tuttavia si possono avere anche infezioni più precoci, in caso di mancata assunzione del colostro o di cuccioli nati da madri non vaccinate o infette, oppure infezioni in cani adulti non vaccinati.
Il virus del cimurro è infatti in grado di superare la barriera placentare e determinare in cagne gravide aborto oppure nascita di cuccioli morti o malati.
L’infezione avviene principalmente per l’inalazione di aria contenente particelle di materiale infetto: il virus viene eliminato attraverso se secrezioni respiratorie, le urine e le feci.
Il virus colonizza e replica primariamente a livello del tessuto linfatico delle cavità nasale e orale (tonsille), poi colonizza i restanti organi linfatici, rappresentati da milza, timo e midollo osseo. Alla replicazione del virus segue linfopenia, per distruzione dei linfociti B e T, e la viremia.
Sintomi del Cimurro:
L’evoluzione e la gravità della malattia che si sviluppa a seguito dell’ingresso del virus nell’organismo dipendono dalla risposta immunitaria che il soggetto riesce a mettere in atto.
Possiamo avere:
Forma Acuta: diffusione del virus a tutti i tessuti epiteliali dell’organismo (cute, apparato respiratorio, apparato gastroenterico, apparato uro-genitale) e al Sistema nervoso centrale, dove il virus determina una encefalite linfocitaria demielinizzante.
Forma Subclinica: il soggetto riesce a fronteggiare l’infezione e guarisce; i soggetti guariti eliminano il virus per 60-90 giorni e sono immunizzati per il resto della vita nei confronti del virus.
Segni Clinici del Cimurro:
Il cimurro è caratterizzato clinicamente da manifestazioni a carico dell’apparato respiratorio, gastroenterico e del sistema nervoso. Il virus ha un periodo di incubazione di circa 7 giorni.
Nella forma più classica di cimurro il cucciolo manifesta inizialmente un coinvolgimento oculare e respiratorio: si ha inizialmente una congiuntivite associata a scolo oculare e nasale, dapprima sieroso, poi muco-purulento, a causa si una sovra-infezione batterica, con conseguente rinite e coinvolgimento polmonare. Il cucciolo presenta tosse, febbre superiore a 40°C, anoressia e depressione del sensorio.
A livello oculare il virus può determinare cheratocongiuntivite secca, con comparsa di ulcere corneali e deficit visivi, sia per danno alla retina (corioretinite focale), che per danno al nervo ottico (neurite ottica).
La localizzazione del virus a livello gastroenterico determina la comparsa di vomito e diarrea solitamente emorragica, che necessita di una diagnosi differenziale dall’infezione da Parvovirus.
La sintomatologia nervosa può comparire da 2 settimane a molti anni dopo a seguito nell’infezione; questa è caratterizzata da mioclonie localizzate o estese (contrazioni muscolari rapide e continue), atassia (movimenti scoordinati), crisi convulsive, paralisi.
Caratteristica neuropatia che si manifesta molti anni dopo l’infezione è l’encefalite del cane anziano, caratterizzata da alterazioni comportamentali, movimenti compulsavi in circolo, cecità di origine centrale, aumento della risposta dei riflessi spinali e deficit posturali.
Utili indicatori di pregressa infezione (soprattutto quando cimurro si manifesta in forma subacuta), che compaiono dopo circa 3-6 settimane dall’infezione, sono:
– Ipercheratosi del tartufo
– Ipercheratosi dei cuscinetti plantari
– Ipoplasia dello smalto dentale
Diagnosi di Cimurro:
La diagnosi è basata sui segni clinici, oppure sull’isolamento virale da campioni presi a livello di congiuntiva, sangue circolante, liquor, sedimento urinario o tamponi vaginali: il virus del cimurro dà infatti dei caratteristici corpi inclusi citoplasmatici eosinofilici, rilevabili nelle cellule di numerosi tessuti. Più facile è però spesso una diagnosi post mortem, effettuata mediante esame istologico che mette in evidenza la presenza dei caratteristici corpi inclusi nel tratto respiratorio, dai tessuti linfoidi e dalla parete della vescica.
In presenza di segni nervosi, può essere utile effettuare l’esame del liquor: in casi di cimurro si riscontra infatti un aumento della cellularità e della concentrazione proteica (IgG > 25 mg/dl). Il risconto in tale sede di anticorpi anti virus del cimurro è indicativo di infezione attiva in corso.
Prognosi del Cimurro:
La prognosi è sempre riservata, soprattutto per quei soggetti che presentano una sintomatologia nervosa.
Terapia contro il Cimurro:
Non esistono farmaci antivirali specifici nei confronti del virus del cimurro: di solito si effettua un trattamento sintomatico, volto a correggere i sintomi clinici:
– L’infusione endovena si fluidi è utile per correggere la disidratazione e la perdita di elettroliti dovuta al vomito e alla diarrea;
– Gli espettoranti e i mucolitici servono per alleviare i sintomi respiratori;
– Gli antiemetici per attenuare il vomito;
– Le lacrime artificiali in caso di cheratocongiuntivite secca;
– Anticonvulsivanti in caso di crisi convulsive.
Un effetto positivo, in stadi molto precoci di infezione, è stato segnalato mediante l’utilizzo di Interferone omega felino.
Gli antibiotici sono invece utili per prevenire o curare gli effetti dovuti ad infezioni batteriche secondarie. Quando i segni clinici sono molto gravi o i cani infetti presentano una grave sintomatologia nervosa è consigliata l’eutanasia.
Profilassi:
La vaccinazione per il Cimurro con virus vivo attenuato, adottata dagli anni ’50, ha contribuito a ridurre notevolmente l’incidenza della malattia nel cane. le cagne vaccinate passano infatti ai cuccioli, tramite il colostro, gli anticorpi che serviranno a proteggerli dall’infezione nelle prime 8 settimane di vita.
I cani vaccinati possono risultare ancora suscettibili nei confronti dell’infezione, ma questi se infettati, presentano pochi segni clinici e riescono a fronteggiare attivamente il virus.
I cani che invece da cuccioli hanno avuto il cimurro, a seguito dell’infezione naturale, saranno immunizzati per il resto della vita nei confronti del virus.