L’insorgenza di una crisi convulsiva è un evento che inevitabilmente impressiona molto e al tempo stesso preoccupa chi ha scelto un cane come amico. Queste alterazioni della funzione cerebrale, che non vanno necessariamente considerate – come erroneamente si tende spesso a ritenere – l’espressione di una forma di epilessia, si manifestano con perdita di coscienza, contrazioni violente della muscolatura, emissione involontaria di saliva, urina e feci, seguite da uno stato di apatia in cui l’animale appare stanco e stralunato.
In questi frangenti è opportuno non perdere la testa (anche se ciò non è sempre facile da mettere in pratica), ma cercare di rimanere tranquilli e lucidi: teniamo sotto controllo il nostro beniamino, parliamogli con voce suadente ed evitiamo soprattutto che possa farsi del male andando a sbattere contro mobili, spigoli e superfici dure. Bisogna attendere con pazienza che l’episodio si esaurisca per conto proprio, il che si verifica in genere nel giro di pochi minuti al massimo.
Se, poi, terremo a portata di mano uno specifico medicinale iniettabile, ad azione sedativa (prescritto dal medico veterinario di fiducia), è raccomandabile inocularlo all’animale direttamente per via rettale (come se dovessimo inserirgli una supposta), dopo avere sfilato l’ago dalla siringa.
Terminata la crisi è doveroso informare il medico veterinario di fiducia, per cercare di scoprire la causa che l’ha scatenata: siccome un simile disturbo può derivare da affezioni molto diversificate, è opportuno eseguire una serie completa di esami diagnostici (analisi delle feci, dell’urina e del sangue, tomografia assiale computerizzata, risonanza magnetica nucleare), al fine di trattare in maniera specifica il problema di base.